ArchiBiblioVagando, iniziativa finanziata dalla Regione Piemonte, nasce dalla collaborazione tra l’Archivio Storico, la Biblioteca Civica Rayneri-Berti e il Museo Civico di Storia naturale e ha quale obiettivo quello di portare alla conoscenza di un ampio e vario pubblico il ricco patrimonio archivistico e bibliografico della Città di Carmagnola. Anche grazie alle nuove tecnologie e ai moderni strumenti digitali, il progetto intende creare un collegamento virtuale tra i luoghi di ieri e quelli di oggi.

Il file rouge della prima esplorazione è l’acqua, da sempre risorsa e svantaggio per i Carmagnolesi: basti pensare, infatti, che proprio sull’acqua (una palude, come riporta fra Gabriele Bucci) sorsero i primi agglomerati abitativi dell’antica Carmaniola. Con l’edificazione del “castello” e con l’incremento urbano nacque, per la comunità, la necessità di avere una “macchina” idonea all’attività molitoria che, per essere attiva e operante, richiedeva acqua per trasmettere forza motrice sia alle macine funzionali alla produzione della farina, sia alle cosiddette “peste da canapa”. La canapa, come noto, fu per secoli un’eccellenza dell’economia carmagnolese. Il fiume Po, inoltre, rappresentò un’importante via commerciale, specialmente con l’annessione del Marchesato di Saluzzo al Ducato sabaudo: le barche a chiglia piatta ne percorrevano il corso per trasportare, in primis, il sale, bene preziosissimo.

Per iniziare il viaggio tra passato e presente, partiremo dalla cosiddetta “mappa lunga” del Theatrum statuum regiae celsitudinis Sabaudiae ducis, Pedemontii principis, Cypri regis, opera della quale la biblioteca possiede la prima edizione, quella impressa ad Amsterdam nel 1682.

Al percorso virtuale realizzato sulla “mappa lunga” di Carmagnola fa poi da contraltare un itinerario reale creato sul territorio che, partendo dall’antico canale di Moneta, prosegue lungo quello di San Giovanni e termina presso il fiume Po. Lungo il tragitto, si possono fare alcune tappe, nelle quali si trovano delle peculiarità, come ad esempio, il pilone dedicato a San Grato (protettore della campagna contro le grandinate), l’antica ghiacciaia, la seicentesca cappella di San Pancrazio (invocato contro le gelate tardive), i laghi di cava, vere e proprie oasi naturali, il bosco del Gerbasso e la Lanca di San Michele, tutelati dall’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese, senza dimenticare i maceratoi per la canapa.

Tale itinerario è segnalato da pannelli interattivi, i quali, tramite una serie di QR code, permettono l’approfondimento di tematiche di interesse sia storico sia attuale, nella consapevolezza che il presente trova il suo fondamento nella memoria.