Bartolomeo Menochio
(1741-1823)

La chiesa e il convento di Sant’Agostino e l’antico Collegio cittadino ebbero un ruolo di primo piano nella formazione e nelle scelte di vita di molti illustri carmagnolesi. Tra questi, Giuseppe Bartolomeo Menochio, nato a Carmagnola da una famiglia della media borghesia il 19 marzo 1741. Dopo gli studi classici, entrò nell’ordine religioso di Sant’Agostino. Dedicò la sua vita all’insegnamento e alla predicazione, tanto da essere definito “il predicatore santo”. Nel 1796 fu nominato vescovo di Ippona e, tre anni dopo, porfirio della diocesi di Imola; gli fu offerta anche la carica cardinalizia, ma rifiutò. Diventò confessore di Papa Pio VII che seguì a Parigi in occasione dell’incoronazione di Napoleone e con cui dimorò nella sede pontificia del Quirinale fino alla morte avvenuta il 25 marzo 1823. Numerosi sono i miracoli che gli vengono attribuiti.

Nel 1845 il padre agostiniano Nicolò Primavera si interessò alla sua causa di beatificazione che iniziò nel 1853. Papa Pio IX , con decreto del 1871, lo definì “Venerabile” e attualmente si attende  il processo per la causa di beatificazione.

Dati biografici

Data di nascita: 17 marzo 1741
Luogo di nascita: Carmagnola
Data di morte: 25 marzo 1823
Luogo di morte: Roma

Autore ignoto, Ritratto del Venerabile Giuseppe Bartolomeo Menochio (seconda metà XVIII-prima metà IX sec.); olio su tela cm 93×97

Dall’Archivio del “Convento dei padri di Santo Agostino”,
il documento della professione religiosa di Giuseppe Bartolomeo Menochio.

Menochio e i potenti della sua epoca

Monsignor Giuseppe Bartolomeo Menochio, nato a Carmagnola nel 174, fu uomo di induscusse virtù religiose e la sua vita si intrecciò con quella dei potenti della sua epoca.

Nel 1804 era già confessore e sacrista di Papa Pio VII, pertanto in quell’anno seguì il Pontefice quando si dovette recare a Parigi per l’incoronazione a imperatore di Napoleone I.

Pochi anni dopo, il sovrano fece rapire e imprigionare nel carcere di Savona il Papa. Menochio continuò, anche in quella difficile occasione, a essergli di conforto nel sopportare le dure pene dovute alla prigionia. Racconta Chiaffredo Cornaglia che alcuni padri Angelini e Gesuiti venuti dalla Russia proposero al Santo Padre di fuggire, imbarcandosi per la Sicilia, oppure per la Sardegna o ancora per l’Inghilterra. Menochio suggerì di non accettare tale offerta, ma di affidarsi alla volontà di Dio, al fine di evitare di essere accusato di eresia. Il Papa, perciò, decise di non fuggire e, una volta in esilio, pose il suo confessore nella lista delle persone prescelte con cui corrispondere e a cui fare riferimento per i propri servizi. Il Generale Miollis, che comandava a Roma per conto di Napoleone, non volle concedergli di raggiungere il Santo Padre e, anzi, minacciava di cacciarlo da Roma, se non avesse prestato giuramento all’imperatore. Menochio rimase fedele ai tre giuramenti che aveva prestato nella sua vita religiosa: il giuramento nella professione, quello nell’ordinazione e l’ultimo prestato durante la consacrazione a vescovo.

Il Duca Cesarini, Sovrintendente dei palazzi apostolici dichiarati imperiali, intercedette presso il Generale affinché Menochio non venisse deportato e ottenne che potesse rimanere a Roma, suscitando la gioia della popolazione romana. Dal canto suo, Monsignor Menochio, essendo desideroso di seguire il Pontefice, chiese ai generali di poter raggiungere Papa Pio VII, desiderio che però non venne esaudito.

Dieci mesi dopo la scarcerazione del Santo Padre, Menochio lo accompagnò in un altro breve esilio, questa volta voluto dal Re di Napoli Gioacchino Murat, che tentava di diventare re d’Italia. Nel 1819, il Papa e il suo confessore si ritirarono a Genova presso il Re Vittorio Emanuele I, che apprezzò moltissimo i preziosi insegnamenti del Venerabile.

Don Lorenzo Pegolo, Storia della città di Carmagnola, Carmagnola, Tipografia Scolastica, 1925.
Nicola Ghietti, Famiglie e personaggi della storia carmagnolese, Torino, Giuseppe Graziano Tipografo, 1980.
Chiaffredo Cornaglia, Carmagnolesi illustri e benemeriti 1214-1920 (manoscritto).

Fonti correlate

  • Theatrum Sabaudiae

    Un'opera grandiosa fatta stampare dalla Casa di Savoia alla fine del XVII secolo, comprendente i disegni di tutte le dimore, le chiese e i luoghi che in quel periodo facevano parte degli Stati di Savoia

  • Chiaffredo Cornaglia

    Funzionario comunale, vivace intellettuale, archivista, Chiaffredo Cornaglia è la persona che riordinò l’archivio storico della Città di Carmagnola a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

  • Liber Invitatoriorum & Hymnorum

    Voci e suoni dal passato: la raccolta degli invitatori e degli inni utilizzata dai monaci nella celebrazione della preghiera quotidiana, con testo in latino e notazione musicale

  • Bartolomeo Menochio

    Nato e formatosi alla professione religiosa a Carmagnola, proclamato venerabile da Giovanni Paolo II, fu vescovo agostiniano, sacrista pontificio e confessore di Pio VII