Chiaffredo Cornaglia
(1855 – 1939)

Molto di quel che sappiamo oggi della storia di Carmagnola lo si deve in gran parte al monumentale lavoro di sistematizzazione delle fonti svolto in oltre trent’anni, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, da Chiaffredo Cornaglia, vice-segretario comunale della Città.

Egli compilò a mano diversi volumi fondamentali tra cui la Storia della Città di Carmagnola, il Notiziario Carmagnolese, i Carmagnolesi illustri e benemeriti e gli Statuti Municipali di Carmagnola.

Dati biografici

Data di nascita: 28 luglio 1855
Luogo di nascita: Carmagnola
Data di morte: 16 febbraio 1939
Luogo di morte: Carmagnola

Profilo biografico

di Ilaria Curletti

Il testo è edito in Gian Carlo Perosino, Giovanni Boano, Ilaria Curletti, Giovanni B. Delmastro, Elementi climatici e successione degli eventi meteorologici e idrologici del territorio di Carmagnola dall’anno 1601, in «Rivista piemontese di Storia naturale», 40, 2019, pp. 3-44, consultabile presso la biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola.

Fu grazie all’encomiabile e monumentale lavoro di riordinamento dei documenti conservati presso l’archivio comunale che, nel 1904, il vicesegretario Chiaffredo Cornaglia compilò il puntuale Notiziario Carmagnolese oggetto dello studio contenuto in questo contributo. Infatti, come lo stesso Cornaglia scrisse nella premessa della Storia della Città di Carmagnola, il suo più noto manoscritto, «nell’eseguire dal 1878 al 1906 il completo riordinamento dell’archivio comunale di Carmagnola, avendo dovuto esaminare per la classificazione tutti gli atti e le carte ivi esistenti, ho stimato opportuno di prendere nota dei fatti di qualche importanza riguardanti la storia della nostra Città, ritenendo che altra circostanza più favorevole per scrutare nell’interesse storico i documenti archiviati, difficilmente si sarebbe presentata (…)» .
Le fonti documentarie, così generose nell’offrire allo studioso informazioni sulla storia carmagnolese attraverso i secoli, ci consegnano, purtroppo, scarse notizie di Antonio Benedetto Chiaffredo Cornaglia.
Nato a Carmagnola il 28 luglio 1855, figlio di Paolo e di Teresa Eandi , venne nominato cancelliere presso la Conciliatura della Città nel 1874 , incarico dal quale rassegnò le dimissioni solamente nel mese di giugno 1928 . Mantenne tale ufficio insieme a quello di sottosegretario comunale reggente perché il Consiglio, nel corso della seduta dell’11 aprile 1877, aveva deliberato che «il signor Cornaglia Chiaffredo di Paolo, d’anni 22» fosse nominato sostituto segretario comunale «(…) tenuto anche calcolo dei servizi già prestati come alunno di cancelleria presso questa Pretura e del titolo di abilitazione come segretario comunale (…)» . Nel mese di ottobre 1879, gli venne poi conferita la mansione di sostituto segretario , incarico che ricoprì, sempre contestualmente a quello di cancelliere, fino al 31 dicembre 1914, anno del suo collocamento a riposo .
All’età di 75 anni, il 24 novembre 1930, Cornaglia sposò Giuseppina Bono; morì a Carmagnola il 16 febbraio 1939.
La dedizione e la precisione con le quali il funzionario comunale, brillante e vivace intellettuale, si dedicò al lavoro di riordino dell’archivio, lavoro che, sebbene riveli non poche “ingenuità archivistiche” dettate anche dallo stato di grande confusione nel quale versava allora l’archivio, hanno permesso, oltre ai dipendenti che si sono succeduti negli uffici comunali nel corso degli ultimi due secoli, anche ai numerosi studiosi di potere fruire dell’imponente e prezioso patrimonio documentario che copre un arco cronologico compreso fra i secoli XIV e XX.
Chi ha consultato le carte dell’archivio comunale, riordinato secondo uno schema per materia (vera “manna” per i ricercatori!), ha avuto modo infatti di apprezzare l’attività di Chiaffredo Cornaglia. Infatti la sua scrittura, chiara e ordinata, i suoi appunti, le sue precise annotazioni risultano strumenti preziosi e di fondamentale importanza per chi compie indagini sulle fonti.
I suoi manoscritti rimangono, senza ombra di dubbio, imprescindibili per ogni studio riguardante Carmagnola dal momento che, come lo stesso Cornaglia dichiarò, sono il risultato di analisi eseguite anche sui documenti di altri fondi archivistici locali oltre che su opere edite al tempo. Ciò è ricordato anche in una lettera del podestà del 10 ottobre 1928, nella quale gli riconobbe «(…) l’onore d’avere fedelmente servita la pubblica causa, anche rispetto al contributo di valor storico che esso qui ha apportato con pazienti e diligenti consultazioni negli archivi pubblici, radunando un corredo di notizie storiche la cui pubblicazione a spese del Municipio non può essere effettuata ora (…)» .
La trascrizione e la pubblicazione dunque di alcune parti del Notiziario carmagnolese, promosse da Giovanni Boano, Giovanni Delmastro e da Gian Carlo Perosino daranno l’opportunità – finalmente – di fare conoscere a un più vasto pubblico una delle opere dello zelante impiegato al quale i Carmagnolesi, e non solo, devono essere riconoscenti.
Quale archivista del Comune di Carmagnola, che quotidianamente consulta e utilizza una gran parte dei documenti riordinati da Chiaffredo Cornaglia, mi permetto di esprimere, in questa sede, i miei desiderata: che tutte le sue opere possano essere pubblicate affinché siano di ulteriore arricchimento al patrimonio storico, letterario e scientifico piemontese.

Fonti correlate

  • Theatrum Sabaudiae

    Un'opera grandiosa fatta stampare dalla Casa di Savoia alla fine del XVII secolo, comprendente i disegni di tutte le dimore, le chiese e i luoghi che in quel periodo facevano parte degli Stati di Savoia

  • Chiaffredo Cornaglia

    Funzionario comunale, vivace intellettuale, archivista, Chiaffredo Cornaglia è la persona che riordinò l’archivio storico della Città di Carmagnola a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

  • Liber Invitatoriorum & Hymnorum

    Voci e suoni dal passato: la raccolta degli invitatori e degli inni utilizzata dai monaci nella celebrazione della preghiera quotidiana, con testo in latino e notazione musicale

  • Bartolomeo Menochio

    Nato e formatosi alla professione religiosa a Carmagnola, proclamato venerabile da Giovanni Paolo II, fu vescovo agostiniano, sacrista pontificio e confessore di Pio VII